Ha atteso il Ferragosto foggiano, quando tutti sono riuniti in casa per il pranzo e lo scambio di auguri, per annunciare ufficialmente la sua candidatura a Sindaco. Antonio De Sabato con la sua lista civica “Progetto concittadino”, lo annuncia su facebook, per le prossime amministrative, a fine ottobre. È il terzo candidato al vertice politico di Foggia.
Prima di lui, in ordine cronologico, il prof. Nunzio Angiola e il dott. commercialista Giuseppe Mainiero, entrambi civici. Fino a ora le due coalizioni politiche, centrodestra e centrosinistra, non hanno formalmente un nome, seppur dopo molte riunioni e tra voci trapelate sarebbero pronte a presentarlo.
Foggia, e non v’è dubbio, ha bisogno di una guida politica, di un programma e soprattutto di gente onesta che amministri la Res Publica. Vedremo chi la spunterà.
Nel frattempo è De Sabato a scrivere e parlare: «Mi candidato a sindaco con passione, coraggio e follia. Foggia non può solo sopravvivere. Foggia ha voglia di risorgere. Si può fare politica in modo diverso. Sono determinato, per costruire insieme una comunità inclusiva, guidata dalla trasparenza, dalla collaborazione e dall'innovazione», le principali motivazioni della sua scesa in campo.
Già Consigliere comunale nella scorsa tornata elettorale nella lista “Senso Civico”, dopo l’uscita di scena dei Leonardo Di Gioia, che appoggiava il centrosinistra con ben 563 voti, De Sabato si propone come outsider di sinistra in un contesto politico già di per sé variegato, con accorpamenti, fratellanze, collaborazioni che vorrebbero la città amministrata da coalizioni. «In una città in cui le candidature sono spesso calate dall'alto, in cui la democrazia delle scelte è una chimera o peggio una forma di ricatto, le forze positive competenti e generose sono usate come ornamento per poi essere accantonate», ha voluto dire a gran voce, proseguendo: «È il momento di prendersi cura dell'indifferenza senza abituarsene. C’è bisogno quindi di gente onesta dalla schiena dritta. Nel segno dell’impegno per Foggia».
Un manifesto che non lascia dubbi sulla volontà di guidare una città pervasa, anzi permeata da chi la vorrebbe prona alle solite politiche intrise con il malaffare, che l’hanno fatta commissariare. Il pericolo è tutto qui, che a ottobre si ripresentino i “fiduciari” di chi ha determinato il commissariamento, oggi non candidabili. Un manifesto che, in altre parole, fa da rima alle parole proferite al quotidiano "la Repubblica", sez. di Bari, dal capo della Direzione distrettuale antimafia di Bari, Roberto Rossi: «Fa affari (la mafia, ndr.) milionari e si infiltra nei Comuni. Con gli arresti, con le interdittive antimafia, colpendo i clan alla cassa e contemporaneamente aggredendo chi con la mafia si è arricchito. Ma c’è qualcuno che prova a minimizzare. A dimenticare. Bisogna fare fronte comune, non sono possibili ambiguità».
"Non è stato affatto semplice prendere questa decisione specialmente in un contesto come quello attuale -ha proseguito Antonio De Sabato-. Ci si abitua a tutto nella nostra città, a un lavoro che non ci piace, a una politica che non è servizio al popolo, alla prepotenza. Alla fine ci si abitua ad abituarsi e la rassegnazione avanza mentre la speranza cessa di esistere. Viene meno così l'idea che abbia senso impegnarsi e questo non possiamo più permetterlo, il commissariamento è stato una piaga e le sue scorie saranno difficili da smaltire. Ci siamo affidati per lungo tempo ad una classe politica senza visione, reputazione e credibilità. Nonostante ciò ci siamo accontentati di saperli amici o comunque persone relativamente perbene. Ci siamo condannati a peggiorare la nostra situazione finendo con accettare passivamente qualsiasi specie di torto. E alla fine ci siamo seduti tutti dalla parte del torto. Aver rinunciato ad interessarci dei beni comuni ha garantito ad un gruppo di potere di appropriarsi e disporre della macchina pubblica per soddisfare i propri interessi», il manifesto politico presentato alla città. per Foggia.
